
IL BELLO DEI BAMBINI È CHE UN GIORNO SARANNO ADULTI
Il teatro di Rodrigo Garcia esamina con cinismo i capisaldi della società moderna, dai costumi alle istituzioni, senza fare sconti.
Il suo stile di scrittura risulta versatile e registicamente interpretabile in molti modi, soprattutto prendendo atto che i contenuti oere vanno quasi sempre in quella direzione.
E’ stato interessante concentrarsi sullo studio di tre monologhi tratti da diverse opere, nella fattispecie
- “Dovevate rimanere a casa, coglioni”
- “Note di cucina”
- “La storia di Rolando, il pagliaccio di Mcdonald’s”
La riscrittura dei pezzi è avvenuta in modo che potessero fondersi in un’ azione collettiva, che ne rafforzasse la dinamica e il significato comune che abbiamo rintracciato in essi.
- Tre bambini giocano nelle proprie stanze. Parlano delle loro attuali vite, progetti e aspirazioni. Diventeranno adulti.
- Un padre, una madre e un uomo/pagliaccio del McDonald, separati nell’ intimità dei propri ambienti domestici, riflettono sul futuro, su quello dei loro figli e di altri bambini. Si parla dell’educazione scolastica, dei mass-media, dell’influsso delle multinazionali e di un’educazione “trasversale” che questi personaggi hanno in mente per la loro prole.

IL BELLO DEI BAMBINI E' CHE UN GIORNO SARANNO ADULTI
Liberamente tratto dalle opere di Rodrigo Garcia
Con
Matteo Cirillo | Alessandro De Feo | Giordana Morandini
Regia e musiche dal vivo
Tiziano Caputo
Lo spettacolo è stato prodotto sotto forma di studio da Gruppo dell Creta in occasione del LabirintoFestival SIAE